Novembre, arriva la “Signora” della tavola casentinese: la castagna

Novembre, arriva la “Signora” della tavola casentinese: la castagna

Novembre, arriva la “Signora” della tavola casentinese: la castagna

Quando le prime brinate indicano che l’estate è ormai un ricordo, giunge sulle tavole casentinesi la vera “Signora” della gastronomia locale: la castagna. Per secoli protagonista assoluta della dieta dei montanari, cantata e recitata nelle tradizioni popolari, lavorata in cento modi per essere, lei da sola, primo piatto, secondo, contorno e anche dolce. Ancora oggi in molte case del Casentino c’è una padella con tanti fori sul fondo, dove arrostire i “marroni” e fare ottime caldarroste (che qui si chiamano “bruciate” o “brici”). Recentemente però, c’è un rilancio della farina di castagne, per le sue qualità organolettiche e per il suo gusto dolciastro. Per i contadini del posto le castagne erano il “pan di legno”, il cibo più diffuso, che si abbinava al “vin di nuvoli”, cioè l’acqua, quando non c’erano altre possibilità. La castagna è il frutto più riscoperto, per il suo ciclo di lavorazione, che impegnava intere comunità per i lunghi mesi invernali. Edi ha rielaborato quella tradizione con inventiva e freschezza, in vari prodotti: per esempio in creme e marmellate, ma anche nelle sue tagliatelle di farina di castagne. Il valore della tradizione in un tocco di creatività, tutto alla portata di un clic.